Operazione RESET: Il Comune di Bagheria si costituisce parte civile contro gli imputati accusati di mafia
Pubblicato il 23 aprile 2015 • Comunicati
La Giunta comunale, con le delibere n. 26 e 64 del 2015 ha autorizzato il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, a conferire un incarico all’avvocato Fabio Vanella, del Foro di Palermo, per la costituzione del Comune quale parte civile in alcuni procedimenti penali contro imputati cui sono stati contestati reati quali l'associazione per delinquere di stampo mafioso, svariate estorsioni commesse avvalendosi del metodo mafioso, nonché altri reati di particolare gravità commessi nel territorio di Bagheria.
“E’ obiettivo di questa amministrazione contrastare con tutti i mezzi di cui dispone, i fenomeni criminosi di tipo mafioso – si legge nell’atto – giacché essi mettono in pericolo la sicurezza dei propri cittadini, mortificando l’immagine della città e pregiudicando lo sviluppo economico, sociale e culturale”.
La Giunta Cinque intende infatti implementare la costituzione di parte civile nei processi penali per i delitti legati alla criminalità organizzata di cui all'art. 416 bis del codice penale.
Il fine dell’amministrazione è quello di ottenere un risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali arrecati alla cittadinanza bagherese.
Per formalizzare la costituzione di parte civile dell’Ente è necessario che il Sindaco pro tempore conferisca una procura speciale ad un legale di fiducia assicurandosene I'assistenza difensiva e la rappresentanza in ogni stato e grado del giudizio.
Come è noto il Comune di Bagheria, allo stato attuale, non ha nel suo organico legali cui affidare la specifica fattispecie di mandato ed è per questo motivo che bisogna fare ricorso ad una professionalità esterna con specifiche competenze in materia di diritto e procedura penale, conferimento di incarico che per la parte economica verrà formalizzato con un’apposita determinazione.
“Bagheria non è e non deve essere preda della criminalità – dice il sindaco Patrizio Cinque – costituirsi Parte civile contro gli arrestati dell’operazione Reset tra i quali ci sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio, racket, e reati della peggiore specie, non è solo un diritto per ottenere un risarcimento al danno di immagine ed economico è un dovere per dare il buon esempio di diffusione della cultura della legalità”.
L’operazione RESET coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia è quella con la quale, nel giugno scorso furono eseguiti trentuno fermi nei confronti di coloro i quali venivano ritenuti dagli inquirenti capi e gregari del mandamento mafioso di Bagheria. Alcuni dei fermati, oggi imputati, devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, sequestro di persona, estorsione, rapine, detenzione illegale di armi da fuoco, incendi e danneggiamenti. Gli investigatori ritengono che con questa operazione sia stato “completamente disarticolato il mandamento di Bagheria”.
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M.M.
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