Astrazioni e parole dipinti Mostra di pittura di Marzia Calì e Ivana Urso.

Pubblicato il 15 ottobre 2021 • Comunicati

“Astrazioni e parole dipinte”, è questo il titolo della mostra di pittura di Marzia Calì e Ivana Urso che si svolgerà a partire da sabato 16 ottobre alle ore 18 nei locali del Centro d’arte e Cultura “Piero Montana”, siti in via Bernardo Mattarella n° 64 a Bagheria (PA). L’evento in questione gode del patrocinio omunale della città di Bagheria e verrà inaugurato dall’assessore alla Cultura del Comune di Bagheria, Daniele Vella.
Sebbene le due artiste, tranne il talento pittorico, abbiano poco in comune vengono proposte insieme volendo in questa mostra rimarcare una sorta di implicito rapporto tra nuova astrazione e scrittura asemica.
Infatti le opere della Calì sono sostanzialmente astratte mentre quelle della Urso sempre nell’ambito dell’astrazione si cimentano nella scrittura asemantica.
Ma proprio del loro comune universo femminile è una fertile creatività artistica.
La Calì infatti pur riferendosi a precedenti esperienze e tecniche pittoriche avanguardiste tende a svincolarsi nei suoi dipinti più personali da esse dando luogo a una astrazione in cui le campiture di bianco hanno una estensione preponderante. In tali campiture il nero e il rosso sono i colori che più si stagliano diventando quasi una costante su uno sfondo che sembra voluto per farli risaltare.
Il rigore, la pulizia estrema nella calibratura di tali colori è quel che maggiormente emerge da queste opere che si fanno distinguere da tante improvvisazioni confuse e da un espressionismo ormai obsoleto, anacronistico.
L’artista pertanto in questo suo rigore formale non fa che togliere materia dai suoi quadri, per renderli più essenziali e in tal modo assimilabili a un’intima realtà dello spirito, sgravata da ogni accumulo canceroso, da ogni materialità grossolana.

  


Diversamente Ivana Urso coniuga nelle sue opere con l’astrazione una sorta di scrittura asemica. infatti le sue parole dipinte sono solo segni asemici, mancanti cioè dell’intrinseco rapporto tra significanti e significati. Queste “parole dipinte” alludono dunque a un mettere in opera con disinvoltura, leggerezza, spontaneità una scrittura, che si sgrava però dal peso, dalla materialità del senso, del significato. Questa messa in opera di una scrittura che in sé non è scrittura, almeno come noi la intendiamo, non è che la ricerca del lato oscuro, nascosto, indecifrabile proprio di ogni autentica opera sia artistica che letteraria. Infatti quella della Urso è una scrittura lunare, una scrittura di luce astrale che fa espliciti riferimenti al volto invisibile del nostro satellite. Questa scrittura della nostra pittrice rende pertanto più malioso il fascino delle sue parole asemantiche, giacché queste sono essenzialmente parole dell’astro lunare, parole costituite da un duplice volto quello abituale, conoscibile dato dal segno che tutti possiamo osservare e quello inconoscibile, dato dall’assenza di significato. La magia della luna la Urso non solo la coglie pertanto in questo suo mistero dell’inconoscibilità dell’altra sua faccia, che mai riusciamo a vedere, ma la proietta anche direttamente nelle sue opere, che si fanno intrinsecamente emblema del fascino oltre che dell’invisibile anche dell’indicibile.
La mostra, che sarà presentata dalla scrittrice Rosanna Balistreri, avrà la durata di 15 giorni e si può visitare dunque fino al 31 ottobre tutti i giorni dalle ore 17 alle 20 solo su prenotazione, telefonando al numero di cellulare 3886416109. Ingresso libero, ma si entra solo se muniti di Green Pass.
Centro d’Arte e Cultura “Piero Montana” Bagheria (PA).

 

Ufficio stampa.