Strage di via D’Amelio. Assessore Balistreri: “Un dovere ricordare”; Sindaco Cinque: “i mafiosi continuano a provare a riorganizzarsi per togliere ossigeno alla voglia di legalità che c’è a Bagheria”

Pubblicato il 20 luglio 2014 • Comunicati

Aveva promesso una cerimonia sobria e senza fronzoli o parate l’assessore alla Cultura, Rosanna Balistreri, è così è stata la celebrazione del ricordo della strage di via D’Amelio, avvenuta il 19 luglio dell’92, l’anno delle stragi.

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Una cerimonia cui hanno partecipato oltre all’assessore, il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, la fotografa Elisa Martorana, ed Italo Fragale rappresentante di Confcommercio Bagheria.

Presenti anche rappresentanti delle forze dell’Ordine cittadine: il maresciallo Ettore Saladino comandante della stazione dei Carabinieri di Bagheria e l’ispettore Capo della Polizia di Stato Filippo Cannizzaro.

Tra il pubblico la presidente del Consiglio comunale, Claudia Clemente, numerosi consiglieri comunali di maggioranza e minoranza ed il deputati regionale, Salvo Siragusa.

Con tale momento l’amministrazione cittadina ha voluto non solo sottolineare l’importanza del ricordo e dell’esempio di uomini come il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta ma tornare sulle azioni necessarie per essere paladini della legalità anche nelle proprie azioni quotidiane e nelle attività amministrative di un Comune come quello della città di Bagheria che troppe volte è finita sotto i riflettori non certo per le sue bellezze architettoniche e naturalistiche ma soprattutto per fatti legati alla criminalità organizzata.

Ha ringraziato le Forze dell’Ordine presenti e attraverso loro tutti coloro che quotidianamente si spendono per la sicurezza della comunità l’assessore Balistreri che da madrina della manifestazione ha introdotto gli interventi.

20140719_195907“E’ motivo di orgoglio per me prestare, in occasioni come queste, la mia arte alla città di Bagheria” ha detto la photoreporter esperta di comunicazione artistica, Elisa Martorana che per ricordare Paolo Borsellino ha esposto l'opera "L'Albero: Quando la cronaca diventa arte" una opera della cui serie "L'Albero giallo" è stato omaggiato a Papa Francesco.

 

Martorana spiega: “nell'opera ho scelto i bambini dell'ambasciata dell'amicizia del Parlamento della Legalità della scuola Ignazio Buttitta di Bagheria, come segno di un futuro di legalità che nasce dalla nuove generazioni”. Inoltre è stata esposta anche una riproduzione in scala di “Mafia breakfast” il cui originale si trova in mostra a Manchester.

20140719_195902Tra i presenti anche Italo Fragale, rappresentante della Confcommercio cittadina a testimonianza delle attività di legalità, antimafia e antiracket dei commercianti bagheresi. “Mi auguro che con questa amministrazione possa tornare a rivivere lo sportello antiracket e antiusura che Confcommercio volle qualche anno fa” dichiara Fragale che sottolinea le recenti dichiarazioni di 44 commercianti bagheresi che hanno denunciato di essere stati vittime del pizzo “questo dimostra che a Bagheria qualcosa sta cambiando”. Chiude gli interventi con parole che raggiungono un momento di forte pathos alla lettura dei nomi di bambini uccisi dalle mafie, il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque.

20140719_195903Non le manda a dire Cinque, non ha mezze parole e non teme di usare anche termini forti: “i mafiosi sono quattro coglioni” – dice – “continuano a provare a riorganizzarsi per togliere ossigeno alla voglia di legalità che c’è a Bagheria. Questa amministrazione non lo permetterà e non lo permetteranno le Forze dell’Ordine e non lo permetteranno i cittadini onesti che sono tantissimi”.

E ancora aggiunge: “Bagheria era città di mafia, Bagheria non è città di mafia. Non dobbiamo essere ricordati per questo” ed annuncia una scelta decisa e forte dell’amministrazione:”toglieremo al Città di gheria l’uso dello stemma del Comune di Bagheria” alludendo ai fatti di cronaca legati al controllo da parte mafiosa della squadra di calcio del Bagheria come dichiara il pentito Sergio Rosario Flamia; “Non ci possiamo prestare a chi da una mano alla mafia” conclude il sindaco prima di leggere i nomi delle giovanissime vittime morte per mano di cosa nostra, ndrangheta e camorra.

20140719_201928Un video estratto del discorso del sindaco è presente sul canale Youtube del Comune e sul sito web istituzionale. http://youtu.be/0TNVJ7g9JeA.

A rendere la manifestazione un momento di riflessione attraverso la musica, il cantante Giuseppe Galioto, il cantautore Gaetano Cangelosi e il chitarrista Giulio Cerami.

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M.M.
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