Presentato a Bagheria "Sangue a falce" il romanzo di Giovan Battista Ruffo, direttore dell'Unità operativa di Ematologia e Talassemia dell'ARNAS Civico di Palermo

Pubblicato il 12 dicembre 2024 • Comunicati , Cultura

comunicato stampa
Presentato a Bagheria "Sangue a falce" il romanzo di Giovan Battista Ruffo, direttore dell'Unità operativa di Ematologia e Talassemia dell'ARNAS Civico di Palermo

La presentazione di "Sangue a Falce" del dottor Giovan Battista Ruffo, direttore dell'Unità operativa di Ematologia e Talassemia dell'ARNAS Civico di Palermo, a Bagheria, è stato un evento intenso. La sala Martorana Fumagalli di villa Butera ha accolto un pubblico numeroso e attento, desideroso di approfondire una tematica delicata e complessa.

A presentare il volume, oltre all'autore il direttore generale del DASAOE Dipartimento Attività sanitarie dell'assessorato alla Sanità della Regione Siciliana, Salvatore Requirez, che ha curato la prefazione al libro, e la Procuratrice Generale presso la Corte d'Appello di Palermo, Lia Sava.

Presente anche Nicola Macaione, editore del volume.

A fare gli onori di casa il vicesindaco Daniele Vella, presente anche il sindaco Filippo Maria Tripoli e gli assessori Biagio Sciortino ed Antonella Insinga.

Giovan Battista Ruffo, medico e scrittore, compie con "Sangue a Falce" un'impresa letteraria e umana di notevole portata. Il romanzo, ambientato nella vivace e multietnica Palermo, va ben oltre la semplice narrazione di una malattia. Ruffo, con la maestria di chi conosce profondamente la sofferenza e la speranza che accompagnano l'anemia falciforme, intreccia storie di vita, temi sociali e riflessioni profonde.

Il lettore viene catapultato nel cuore di una realtà spesso nascosta, quella di chi convive con questa patologia. Le vicende dei protagonisti, segnate dalla malattia ma anche dalla forza di volontà, si intrecciano con temi di grande attualità come l'immigrazione e la tratta di esseri umani, creando un mosaico complesso e toccante.

Ruffo non si limita a descrivere la sofferenza, ma ci offre uno sguardo profondo sull'animo umano, sulla capacità di resistere e di trovare un senso anche nelle situazioni più difficili. La sua scrittura, coinvolgente e ricca di empatia e al contempo semplice e chiara, ci invita a riflettere sulle nostre responsabilità individuali e collettive, sulla necessità di costruire una società più giusta e inclusiva.

"Sangue a Falce" è un romanzo che ci tocca nel profondo, che ci costringe a guardare oltre le apparenze, che merita di essere letto e discusso anche nelle scuole, come hanno sottolineato i relatori, perché ci ricorda che la malattia non è solo una questione biologica, ma anche sociale e culturale.

Il vice sindaco Vella hanno sottolineato l'importanza di iniziative come questa per sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere il dialogo: "Abbiamo trattato una tematica molto importante - sottoliena Vella - non solo parlato di una patologia, ma attraverso questa ribadito l’importanza dei valori dell’accoglienza, della solidarietà, il valore del nostro servizio sanitario pubblico, universale e per tutti. 
Abbiamo compreso quanto sia necessario che ognuno faccia la sua parte in questa nostra società."

Il confronto tra l'autore, Salvatore Requirez e Lia Sava è stato particolarmente stimolante. I tre relatori hanno offerto punti di vista diversi e complementari, arricchendo la discussione e aprendo nuovi orizzonti di riflessione sull'importanza della sanità pubblica in Italia, la ricerca, la forza di volontà, il rispetto dell'altro e della diversità. "Sangue a Falce" non è solo un libro, ma un'occasione per riflettere sulla nostra umanità, sulle nostre fragilità e sulla nostra capacità di superare le avversità.

M. Mancini