A Bagheria la Giornata europea contro la tratta. Un momento di formazione per gli operatori sociali organizzato dalla Casa dei Giovani ed il patrocinio del Comune

Pubblicato il 18 ottobre 2022 • Comunicati

La presidente del GRETA (Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani) Helga Gayer, ha dichiarato: “La tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo è aumentata in tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa, colpendo un numero crescente di uomini, donne e bambini. Riguarda tutti i settori economici, tra cui il lavoro domestico, i settori non regolamentati e l’economia informale”. 
Può sembrare strano che ancora, nel 2022, si parli di tratta, di schiavitù, ed invece i dati sono sconfortanti, per questo oggi, a Bagheria, con l’organizzazione della Casa dei Giovani ed il patrocinio del Comune si è svolta una giornata di formazione per operatori sociali, nell’ambito del “Progetto Maddalena”, in occasione della sedicesima giornata Europea contro la tratta  degli esseri umani e/o il grave sfruttamento. 


La giornata di formazione sul tema “La Dea assente: il recupero del femminile ferito” è organizzata dall’associazione Ets “Casa Dei Giovani” con la collaborazione della cooperativa sociale “Luna Nuova” e gode del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento Pari Opportunità e del Comune di Bagheria, partner del “Progetto Maddalena”.

Ad introdurre e moderare i  Biagio Sciortino, presidente nazionale INTERCEAR che ha ringraziato il Comune per aver ospitato la giornata di formazione ed presentato il Progetto Maddalena che nasce a Palermo nel 2000, con un corso di formazione per Operatori del terzo settore, nel tentativo di fronteggiare il fenomeno della tratta umana e dello sfruttamento della prostituzione per tentare di ridurre l’impatto del fenomeno stesso in città. Gli Operatori, oltre ad accogliere le donne su strada, avviano nuovi percorsi identitari di integrazione culturale e sociale accompagnandole verso l’ottenimento di documenti e permessi di soggiorno. 
Ha portato i saluti dell’amministrazione comunale guidata da Filippo Maria Tripoli, l’assessore alle Politiche Sociali Emanuele Tornatore. «Parlare ancora oggi di tratta sembra assurdo ed invece sono realtà vicine a noi. I numeri sono incredibili. La pubblica amministrazione senza gli operatori che operano nel sociale non potrebbero far nulla e per questo vi ringrazio e mi scuso se i tempi della burocrazia spesso sono lunghi».

Padre Lo Bue,  presidente associazione “Casa Dei Giovani”, ha disegnato un quadro generale in cui inserire il problema specifico creando dei collegamenti tra il problema in sé e la società nel suo complesso. «Si dice che lo sfruttamento sessuale lavorativa delle donne può essere arginato con una repressione delle forze dell’Ordine o con interventi normativi – dice padre Lo Bue – «io onestamente credo che questo problema non sarà sradicato mai se non sino a quando l’universo femminile sarà considerato solo uno strumento di appagamento delle proprie pulsioni».
Tra gli altri interventi: Alessia Manzella cooperativa “Luna Nuova”,   Michela Bongiorno dirigente ufficio speciale immigrazione della regione Sicilia e Vincenzo Castelli coordinatore Tratta Regione Sicilia. Giampaolo Spinnato direttore UOC dip. dipendenze patologiche ASP Palermo, Francesca Picone direttore UOC MDSM9 ASP Palermo, Giuseppe Mannino coordinatore corso di laurea scienze servizi sociali Lumsa Palermo, e Leonardo Seidita psicoterapeuta e docente Lumsa Palermo.
Il numero verde in aiuto alle vittime di tratta e grave sfruttamento è il seguente: 800 290290, gratuito e anonimo.
Nonostante gli sforzi profusi, la tratta di esseri umani e il grave sfruttamento continuano a rappresentare una seria violazione dei diritti umani per migliaia di donne, uomini e transessuali, in Italia, così come negli altri paesi dell’Unione Europea e del resto del mondo. La pandemia -spiegano gli organizzatori –  ed il peggioramento costante dei fattori economici e ambientali hanno contribuito all’aggravamento delle vulnerabilità di migliaia di persone, esponendole maggiormente ai rischi di tratta e grave sfruttamento da parte di reti di criminali transnazionali e locali.
I dati raccontano che sono oltre 50 milioni le persone vittima di schiavitù moderna coinvolte nel lavoro forzato o nei matrimoni forzati; trend che negli ultimi 5 anni è addirittura in crescita e questo anche per effetto del reclutamento che avviene attraverso le tecnologie digitali. 
E’ dunque fondamentale per i presenti al convegno consolidare l’impegno collettivo, delle Istituzioni e della società civile per contrastare tali crimini.