A “Fermiamo il crack, difendiamo la nostra comunità”, assemblea cittadina organizzata dalla Consulta giovanile tanta partecipazione e voglia di contrastare la diffusione della droga

Pubblicato il 24 novembre 2022 • Giovani , News dalla Città

 

“Fermiamo il crack, difendiamo la nostra comunità” è il titolo dell’assemblea cittadina che si è svolta ieri, 23 novembre, nel teatro di villa Butera, organizzata dalla Consulta Giovanile e rivolta  a tutta la cittadinanza contro la diffusione del crack.
«Stando alle informazioni ricevute da forze dell’ordine di Bagheria» – raccontano i ragazzi della Consulta – «il nostro territorio comprende tra i 1000 e 1500 consumatori giornalieri di crack e oscillano tra i 3000 e i 5000 quelli abituali».
«Non siamo forze di polizia, né medici, non abbiamo l’arroganza di definirci qualcuno del mestiere» – dichiara il presidente della Consulta Giovanile Federico Guzzo – «ma il nostro impegno, da cittadini e da giovani, deve essere quello di accendere i riflettori sulla questione, di fare rete e dare una forte risposta civica contro il consumo delle droghe pesanti.
Per questo lanceremo nelle prossime settimane una grossa manifestazione cittadina e chiediamo il supporto e la partecipazione di tutti».
Durante l’assemblea sono intervenuti in tanti: dai rappresentanti della Casa dei Giovani come Biagio Sciortino, all’amministrazione comunale che la patrocinato l’evento che era presente con l’assessore alle Politiche Sociali e della Famiglia, Emanuele Tornatore,  e ancora rappresentanti del mondo delle associazioni ed anche ex-tossicodipendenti che hanno portato una loro testimonianza, così come altre realtà giovanili come Parru cu tia e liberi cittadini ed anche genitori e docenti.
Presenti anche i parroci, padre Filippo Custode, padre Giovanni La Mendola, e Fra Giuseppe Arrigo,  scout, Croce Rossa, Caritas, Cittadinanza attiva. 
«La cosa che ci fa più paura» – dice Valerio Tartamella, vicepresidente della Consulta – «è il vuoto, l’isolamento che si va a creare nei consumatori, che hanno un range di età tra i più giovani . Noi abbiamo il dovere di riempire quel vuoto, di dare un punto di riferimento, qualcosa in cui credere, grazie a tantissime attività sociali, far vivere la città, a chi ormai non crede più. Dobbiamo fare».  
«La mafia c’è eccome se c’è» – esordisce l’assessore Tornatore – «Sento parlare molto di droga e poco di mafia. Eppure dobbiamo dircelo chiaro. Il sistema criminale mafioso è vivo e organizzato più che mai. La presenza di grossi quantitativi di droga e di una rete di spaccio ben strutturata e capillare ne è la prova. Anche nella nostra città».
Tornatore conclude con un invito: «Noi tutti abbiamo il dovere di tenere alta la guardia, a noi poi amministratori, educatori, parroci, animatori pastorali, sportivi, volontari delle associazioni, il compito di arginare i vuoti, quei vuoti che vengono riempiti dalla droga, dall’alcool, dal gioco d’azzardo. Perché il sistema familiare è fragile, le nostre famiglie sono fragili, a volte non sono proprio famiglie se non una convivenza nella stessa residenza e sotto lo stesso tetto. Dobbiamo tutto insieme non solo fare la nostra parte ma chiedere a chi ci governa un potenziamento dei Ser.D e dei Centri di Salute Mentale, dovremmo rendere strutturale la presenza di pedagogisti, psicologi e psicoterapeuti all’intento dei nostri enti pubblici, siamo essi Servizi Sociali, scuole, istituti sportivi, chiese».
Intanto l’amministrazione comunale di Bagheria ha istituito un centro ascolto e un numero verde, è stata creata una equipe interistituzionale con Ser.d ussm, servizio sociale, forze dell’ordine, casa dei giovani. Sono già calendarizzati focus formativi per docenti, genitori, animatori ed educatori sportivi. Nell‘ambito della sicurezza è stato istituito un sevizio notturno della Polizia Locale, ripristinato e implementata la videosorveglianza e rispristinato etilometro. Da gennaio su corso Umberto e in alcuni punti della città saranno creati del centro educati itineranti.

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ufficio stampa