Inaugurazione della mostra: “Com'eri vestita?” a Bagheria.
Pubblicato il 30 ottobre 2024 • Comunicati , News dalla Città
Riceviamo e pubblichiamo:
Arriva a Bagheria la mostra “Com’eri vestita? – Rispondono le sopravvissute alla violenza sessuale”, un’installazione in cui sono gli abiti a parlare e a puntare i riflettori contro gli stereotipi e le narrazioni che ancora troppo spesso dipingono le donne come
provocatrici della violenza sessuale. Durante l’inaugurazione, prevista per martedì 5 novembre alle 17:00 nei locali di Villa San Cataldo, interverranno: rappresentanti del collettivo FemBocs, rappresentanti della Rete Antiviolenza Sambaia & Trinacria, l’assessora alla Pubblica Istruzione Antonella Insinga e l’assessore alle Politiche Sociali Emanuele Tornatore. L’installazione, infatti, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Bagheria e sarà curata dal collettivo transfemminista intersezionale FemBocs e dall’associazione Bocs APS all’interno del progetto European Solidarity Corps “Teatro Sociale”. “Com’eri vestita?”, ideata dal centro antiviolenza milanese Cerchi d’Acqua, è stata presentata per la prima volta a Milano il 25 novembre 2018, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Dal 2019, la mostra ha viaggiato per l’Italia grazie al sostegno dell’associazione nazionale D.i.Re-Donne in Rete contro la violenza, di cui Cerchi d’Acqua è socia fondatrice. Per l’ideazione della mostra, Cerchi d’Acqua si è ispirata alla poesia “What I was Wearing”© (“Cosa indossavo”) di Mary Simmerling e a un’analoga mostra statunitense dal titolo “What were you wearing?” (“Com’eri vestita?”), che il centro antiviolenza ha riadattato alla realtà milanese. La mostra consiste in una ventina di capi d’abbigliamento simili a quelli indossati durante la violenza e accompagnati dalle testimonianze delle sopravvissute. L’obiettivo del progetto è decostruire alcuni stereotipi sulla violenza sessuale, primo tra tutti l’idea che l’abbigliamento possa esserne la causa e che l’atteggiamento e il comportamento della donna possano averla provocata. Troppo spesso, infatti, chi ha subito violenza si sente chiedere “Com’eri vestita?”, una domanda che sottende una sfumatura accusatoria, come a dire “Te la sei un po’ cercata...”. Questa domanda fa parte di un meccanismo più ampio tramite il quale l’opinione pubblica cerca di giustificare la violenza colpevolizzando chi l’ha subita e non chi l’ha agita. Così, la donna che ha subito violenza vive una “vittimizzazione secondaria” e viene accusata di aver provocato la violenza o di non essere stata abbastanza prudente; al contrario, chi ha agito la violenza viene giustificato per aver seguito un impulso naturale o essere stato spinto da amore eccessivo, gelosia o raptus di follia.
Nell’intento di offrire una rappresentazione più vicina alla realtà dei fatti e di rispondere a uno dei pregiudizi più pervasivi della nostra società, “Com’eri vestita?” mette in mostra gli abiti su cui tanto spesso si discute, invitando il pubblico a riflettere e a mettere in dubbio gli schemi attraverso i quali viene pensata, narrata e rappresentata la violenza di genere.
Informazioni utili:
Orari di apertura: dal 5 al 14 novembre 2024 dalle 09:00 alle 17:00 (lunedì chiuso).
Luogo: ex cappella di Villa San Cataldo in Via Papa Giovanni XXIII.
Ingresso gratuito