Ignazio Buttitta, dalla piazza all’universo di Marco Scalabrino
Ultima modifica 24 maggio 2022
Ignazio Buttitta, dalla piazza all’universo di Marco Scalabrino
“Aveva una voce forte, ben modulata, bagherese nell’accento, che scandiva i versi e i ritmi mentre saliva al cielo, e poi si estendeva assieme alle sue braccia spalancate al mondo, e quindi precipitava nel cuore della gente, e poi riprendeva a volare con le palme aperte delle sue mani, e aveva toni diversi, duttilità, intensità emotiva, dolcezza e vigoria, mentre si riempiva di suoni e di colori, disegnava nell’aria le immagini e i sentimenti delle poesie”. Molto bello questo calzante ritratto in prosa fatto dal poeta Salvatore Di Marco, riportato nel libro di Marco Scalabrino …”.
La motivazione profonda della sua poesia forse risale a un episodio dell’adolescenza: un uomo entra in bottega e chiede una cassetta vuota da utilizzare come piccola tomba per il bambino morto che tiene in braccio.
Edizione dell’Autrice – Venezia 2019 – Pagine 240