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Un incontro di riflessione l'inaugurazione della mostra "Le Memorie Fertili" per ricordare Paolo Borsellino e le vittime di via D'Amelio

Pubblicato il 19 luglio 2025 • Comunicati

 Il Comune di Bagheria in ricordo della tragica strage di via D'Amelio del 19 luglio 1992, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, ha organizzato ieri, un incontro di riflessione e l'inaugurazione della mostra nella sala Fumagalli Martorana di villa Butera.
 All'iniziativa, organizzata dalla Casa dei Giovani e dal Comune di Bagheria hanno preso parte il professor Girolamo Lo Verso dell'Università di Palermo, il giornalista Pino Grasso, don Salvatore Lo Bue fondatore della Casa dei Giovani e gli assessori Biagio Sciortino, Emanuele Tornatore ed Antonella Insinga. L'incontro è stato coordinato dall'assessore Emanuele Tornatore, e ha visto la partecipazione di una buona rappresentanza degli ospiti della Casa dei Giovani.

Il professor Lo Verso ha rievocato quel tragico momento storico che ha indelebilmente segnato la storia d'Italia, mentre il giornalista Pino Grasso ha sottolineato l'impegno dei giornalisti bagheresi nel custodire la memoria degli eventi accaduti in città sottolienando l'importanza del ruolo dell'informazione.

"In questa nobile città," ha affermato Pino Grasso, "ci sono stati tanti giornalisti che hanno raccontato le vicende belle e brutte della comunità mettendoci sempre la faccia. Anche adesso, nel rispetto dei ruoli e delle persone, i giornalisti bagheresi non disdegnano di mettere in evidenza eventuali responsabili e inefficienze delle istituzioni con lo scopo di pungolare e fare meglio per il bene della collettività."

Successivamente, la giornata è proseguita con l'inaugurazione della mostra "Le memorie fertili - Collettiva di fotografia contro le mafie", curata da Leonardo Seidita, sempre nelle sale di villa Butera. La mostra invita i visitatori a riflettere sull'impatto devastante delle mafie e sulla forza della resistenza civile, offrendo attraverso gli scatti uno spunto di riflessione profonda sul passato e sul futuro della lotta alla criminalità organizzata.

Tra i promotori della mostra, oltre alla Casa dei Giovani l'assessore alla Legalità Biagio Sciortino che ha detto: "Ricordare la figura di Paolo Borsellino e di tutte le vittime di mafia e dei giovani delle scorte che hanno reso la loro vita per difendere la nostra libertà con il loro sangue, ha reso indelebile la memoria che per noi diventa elemento fertile per continuare a pensare che la libertà va difesa a tutti i costi e che la mafia non è altro che un cancro che ha distrutto tante giovani vite e ha castrato lo sviluppo culturale ed economico della nostra terra. Come ha detto il professor Lo Verso, la mafia ha cambiato pelle, si è diffusa in tutto il mondo perché dove scorre denaro e potere loro come vampiri sono lì a succhiare linfa per arricchirsi, distruggendo vite, sogni e speranze. Gli uomini della scorta di Paolo Borsellino erano tutti giovani sotto i 25 anni che avevano un nome, una storia, una vita, amicizie, amori, tutto quello che un giovane può sperare di realizzare. Oggi Bagheria ha reso omaggio ad una memoria fertile che possa diventare humus di crescita per i nostri giovani."

"Questa mostra collettiva di street photography vuole essere un gesto di memoria attiva e fertile. Non raccontiamo l’orrore né celebriamo l’eroismo: volgiamo lo sguardo alla vita quotidiana, ai volti, ai dettagli e alle situazioni che, nella loro apparente normalità, custodiscono scelte di coraggio, dignità e resistenza - hanno sottolineato gli organizzatori della mostra che hanno aggiunto: "Ogni immagine è un frammento urbano in cui si riflette una possibilità: quella di dire no, quella di prendersi cura del proprio tempo, quella di credere ancora nella giustizia, come ha fatto Paolo Borsellino fino all’ultimo giorno della sua vita. Nel caos delle città, tra i muri, i passi e gli sguardi distratti, la fotografia cattura tracce di umanità vigile, di coscienza che non si arrende, di memorie che non si chiudono ma generano futuro. Questa mostra è per chi cammina, guarda, ricorda e sceglie ogni giorno da che parte stare."

Le celebrazioni del 19 luglio sono continuate oggi con la partecipazione del sindaco Filippo Maria Tripoli e della Giunta comunale ad un momento commemorativo in via D'Amelio. 

MM
ufficio stampa