Città metropolitane: i sindaci non ci stanno

Pubblicato il 11 ottobre 2013 • Comunicati

Bagheria, 11/10/2010 – Si è svolto oggi, a Bagheria, un primo incontro dei sindaci contrari al disegno di legge proposto dal presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. 

Hanno partecipato alla riunione svoltasi stamani a villa Branciforti Butera, sede istituzionale del Comune di Bagheria, il primo cittadino della città delle Ville, Vincenzo Lo Meo, il sindaco di Monreale, Filippo Di Matteo, quello di Villabate, Francesco Cirrito, promotori dell’incontro ed i primi cittadini di Ficarazzi, Paolo Martorana, di Altavilla Milicia, Nino Parisi, di Altofonte, Antonino Di Matteo, di Cinisi,Salvatore Palazzolo, gli assessori del Comune di Casteldaccia, Annamaria La Spisa e di Terrasini, Norino Ventimiglia, l’assessore al Bilancio del Comune di Bagheria, Antonino Sciacchitano e la presidente del Consiglio comunale di Bagheria, Caterina Vigilia. A seguire da lontano, aggiornandosi telefonicamente anche il sindaco di Ustica, Attilio Licciardi che ha appoggiato l’iniziativa dei colleghi. 

I sindaci presenti hanno sottoscritto un documento (che alleghiamo), inviato al governatore siciliano e al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, in cui spiegano tutte le loro motivazione contro il disegno di legge proposto da Crocetta relativo all’“Istituzione e ordinamento delle Città metropolitane di Catania, Messina e Palermo”.

I sindaci non ci stanno alla soppressione dei Comuni, della loro storia, della loro identità culturale, alla trasformazione in semplici municipi del Capoluogo ed hanno gridato forte il loro “no” non senza essere propositivi. 

Essi ritengono infatti che sia corretto gestire alcuni servizi e processi secondo un concetto di aree metropolitana e citano infatti esempi, come i distretti socio-sanitari, i distretti turistici dove una sinergia vincente è già stata attuata, ma si fanno portavoce di un senso di smarrimento e di contrarietà che proviene anche dai rispettivi concittadini nonché da una folta schiera di consiglieri comunali. 

A coordinare l’incontro il sindaco di Bagheria, Vincenzo Lo Meo, che ha predisposto la bozza di documento da condividere, apportando le dovute integrazioni e modifiche, ed ha introdotto la discussione spiegando perché è contro la proposta del Governatore. 

“L’abolizione delle Province e la contestuale nascita delle Città Metropolitane non possono essere motivate solo da un non meglio precisato e presunto abbattimento dei costi – dice Lo Meo - né realizzate in base alle opinioni di pochi soggetti istituzionali o da qualche lancio di agenzia, o da tecnici, non possiamo e non vogliamo rinunciare alla nostra storia, alle nostre identità”. 

“I miei concittadini non ci stanno ad esser trasformati in un quartiere periferico di Palermo – dice il sindaco di Altofonte, Antonio Di Matteo, ed hanno anche proposto una raccolta di firme contro il ddl”. 

sindaci“E’ una decisione “manu militari” dichiara il sindaco di Ficarazzi, Paolo Martorana – che non solo non tiene conto delle nostre identità culturali ma neanche della spiritualità che i nostri spazi hanno, i Comuni, si sa, sono le Istituzioni più vecchie, quelle nate prima – aggiunge – siamo pronti a discutere di consorzi, di ragionare sull’area metropolitana, ma Crocetta deve ritirare il disegno di legge”. 

Tiene a precisare l’assessore di Terrasini, Norino Ventimiglia, che sindaci e le Giunta non sono di certo preoccupati della “conservazione della specie”, “non vogliamo assolutamente far passare l’idea che ci interessino le poltrone, questa non è solo una battaglia dei sindaci ma anche dei Consiglio comunali – aggiunge Ventimiglia – infatti a Terrasini già martedì 24 si svolgerà una seduta del Consiglio con un ordine del giorno sul disegno di legge in questione”, idea condivisa e proposta anche dal sindaco di Altavilla, Parisi. 

sindaci A tal proposito interviene anche la presidente del Consiglio comunale di Bagheria, Caterina Vigilia, che anticipa che inserirà nel prossima seduta un ordine del giorno aggiuntivo con la stessa tematica. 

Interviene telefonicamente anche il sindaco di Ustica, Attilio Licciardi: noi non vogliamo solo tutelare l’identità culturale e municipale, noi siamo preoccupatissimi di quel che vuol dire una scelta del genere per le isole minori come appunto Ustica in termini di gestibilità, funzionalità – spiega Licciardi – come si potranno gestire i servizi locali per noi che siamo così isolati rispetto al capoluogo?” 

Sono atterrito davanti ad una proposta di legge realizzata con tale superficialità – ha detto il sindaco di Cinisi, Palazzolo – è un ddl che non tiene conto delle regole costituzionali e non è condiviso, ed incalzando aggiunge: “se c’è un ente che deve essere abolito quello è la Regione, palla al piede della Sicilia”.