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Grande partecipazione a Palazzo Butera per la presentazione di “Giuseppe Branciforti, il Fondatore di Bagheria” scritto dal Dott. Angelo Di Salvo.

Pubblicato il 15 settembre 2021 • Comunicati

Si è svolto nella giornata di ieri un altro appuntamento di “Bagheria che legge”, una serie di eventi promossi dall’Amministrazione comunale e dedicati alla promozione della cultura storica e letteraria bagherese Domenica 12 settembre, nella sede comunale di Palazzo Butera, si è svolta la presentazione del libro “Giuseppe Branciforti, il fondatore di Bagheria”, testo sviluppato e redatto minuziosamente dal Dott. Angelo Di Salvo, storico e studioso della famiglia Branciforti. A partecipare all’iniziativa diverse personalità culturali del territorio bagherese, tra cui il Dott. Giuseppe Bagnasco del Circolo culturale “Giacomo Giardina”, del Prof. Domenico Aiello (autore della prefazione del libro), nonché del Dott. Salvatore La Monica, storico della Società Nissena di storia Patria, nonché esperto dei
Branciforti.

Primo ad intervenire il Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Daniele Vella, che ha ricordato come eventi come quello di ieri, insieme alle tappe delle “Vie dei Tesori” di cui anche Bagheria e Palazzo Butera fanno parte, contribuiscano a far conoscere la cultura bagherese in Sicilia e in Italia.
Menzione poi, fatta dal prof. Domenico Aiello, sull’importanza della memoria e del ricordo delle radici, unita a una ricerca critica del territorio, che senza una spinta collettiva non può esservi memoria.
Storico ed esperto dei Branciforti, come già detto, è il Dott. Salvatore La Monica, che grazie al suo intervento introduce nel migliore dei modi il testo del Dott. Di Salvo, ripercorrendo attraverso un excursus storico la nascita e l’ascesa della famiglia di Giuseppe Branciforti ricostruita grazie ad un lavoro svolto alacremente, la quale diviene una delle più importanti di Sicilia anche agli occhi dei Re spagnoli.



Dopo la necessaria introduzione, è il turno dell’autore del libro, il Dott. Angelo Di Salvo. Lo storico espone in maniera minuziosa e attenta la vita del sopracitato Giuseppe Branciforti e del padre, Nicolo Placido principe di Leonforte. L’argomento su cui il Di Salvo si sofferma di più nel suo scritto è il motivo che spinge Giuseppe ad abbandonare la ricca Leonforte governata dal padre, per stabilirsi nelle campagne di Baccaria, fondando nel tempo un borgo di artisti e maestranze e facendo costruire il suo palazzo personale (Butera). Come spiegato nel dettaglio durante l’intervento, ciò è da ricondurre ai difficili e aspri rapporti tra Giuseppe e il padre, quest’ultimo autoritario e severo, che preferiva il secondogenito Francesco al fratello, dal carattere più debole.


Bagheria fu quindi per il giovane principe, che nel 1682 viene nominato Cavaliere del Toson d’Oro, la più alta onorificenza spagnola, non solo un luogo in cui stare lontano dal padre ma anche, e soprattutto, un luogo di rivincita sociale nei confronti di quest’ultimo e del fratello, che riuscì a togliere a Giuseppe parte della legittima eredità essendo stato nominato esecutore testamentario dal padre, ma che non fu in grado di costruire la fortuna che invece Giuseppe fu capace di tessere nel territorio di Bagheria.
Sergio Tomaselli.