Assistenza igienico-personale agli studenti disabili: Incontro stamani in Comune. I sindaci del distretto: "Andremo in assessorato per ricevere risposte"

Pubblicato il 28 settembre 2020 • Comunicati

Come convenuto nella riunione di sabato scorso, stamattina,  presso la Borremans di villa Butera,  si è tenuto un incontro, convocato in emergenza, volto a trovare, in maniera condivisa, possibili percorsi risolutivi per fornire il servizio di assistenza igienico-personale agli studenti disabili. 
All'incontro, oltre al sindaco Filippo Tripoli e l’assessore alle Politiche Sociali e della Famiglia Emanuele Tornatore, erano presenti una rappresentanza di genitori di bambini che necessitano di tale servizio, i sindaci dei 5 comuni del distretto 39 ed i relativi assessori alle Politiche Sociali e Pubblica Istruzione e la dirigente scolastica che rappresenta la rete di scuole bagheresi, Maria Grazia Pipitone, il dirigente scolastico della scuola Ignazio Buttitta, Carlino,  della scuola Ciro Scianna, D'Amico e la preside dell'Istituto comprensivo di Santa Flavia. 
La riunione ha preso il via con un intervento del sindaco che ha fatto il punto sullo stato dell'arte della situazione partendo dal parere del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, n. 115 del 8.05.2020 con il quale è stato chiarito che anche in Sicilia la competenza in materia di erogazione del servizio igienico personale in favore degli alunni con disabilità permane in capo allo stato che deve provvedere per il tramite dell’Amministrazione scolastica che dovrebbe far fronte con il personale ATA.
Da un lato c'è  dunque un parere che si uniforma alla legge nazionale che dice che questo servizio deve essere garantito dagli Ata delle Scuole dall'altro lato c'è questo periodo di transizione perché ad oggi questo servizio deve essere realizzato nella pienezza sia nell'ambito della formazione che della predisposizione. I dirigenti scolastici hanno ribadito che questo servizio deve essere garantito dalla scuola e quindi dallo Stato e che hanno già dato disposizione al personale Ata di doverlo fare dividendo i bambini ai collaboratori scolastici mantenendo il rapporto in congruo numero e di genere. E' chiaro che è dunque sorto un problema legato alla formazione sia di coloro i quali non hanno in contratto l'articolo 7 (sulla formazione) sia per coloro che avevano fatto formazione nel 2015; quindi tutti vanno formati. Hanno dichiarato la loro vicinanza alla famiglia e che sono a loro disposizione. Dal canto loro i genitori  hanno presentato le loro difficoltà che stanno vivendo perché non tutti gli istituti gli Ata assolvono a questo servizio che non viene garantito. 
Diversi gli interventi di altri amministratori locali che vivono tutti la stessa situazione: "Non c'è una contropartita  - dicono gli amministratori - Siamo a sostegno dei genitori e per tale motivo stiamo mandando una nota ai due assessorati alla Famiglia e alle Politiche Sociali e alla Pubblica Istruzione, Scavone e Lagalla, andremo in delegazione alla Regione per farci spiegare cosa dobbiamo fare. Gli amministratori sostengono infatti che da una delibera sottoscritta dalla Giunta regionale e in una nota dell'assessore Scavone si parla di servizi integrativi ma si dice troppo poco. Vogliamo capire nello specifico quello che  possiamo fare in questo periodo di transizione. Da parte nostra  - dice l'assessore Tornatore - c'è tutta la volontà di finanziare la formazione degli operatori e di garantire il servizio ai bambini. Il fatto che non è più di competenza diretta dei Comuni non vuol dire che non ce ne dobbiamo prendere carico. Quindi tra giovedì e venerdì saremo in Assessorato». 

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ufficio stampa