(video) Revoca del finanziamento dell’area PIP di contrada Monaco: l’amministrazione comunale fa luce
Pubblicato il 1 ottobre 2019 • Comunicati
Fare trasparenza sulla vicenda del finanziamento revocato per l’area del PIP Monaco, questo il motivo della convocazione della conferenza stampa di oggi che ha visto il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli e l’assessore alle Attività Produttive e Contenzioso e Servizi Legali, Brigida Alaimo, spiegare ai cittadini, in diretta streaming sulla pagine facebook del Comune, l’inter che ha visto il ministero dello Sviluppo Economico revocare al Comune di Bagheria il finanziamento per il piano per l’insediamento produttivo di contrada Monaco.
La somma finanziata è di 4 milioni 3 mila euro.
A prendere per primo la parola, il sindaco Filippo Maria Tripoli: «Già in campagna elettorale avevamo appurato che c’era una richiesta di revoca del finanziamento, adesso, dopo che abbiamo compreso tutti i passaggi e come è andata, abbiamo deciso di spiegarlo ai cittadini» – dice il primo cittadino.
«Sin dal nostro insediamento abbiamo convocato,da subito, dei tavoli operativi con i funzionari comunali al fine, non solo di comprendere cosa non aveva funzionato ma verificare anche eventuali responsabilità» – aggiunge il sindaco che sottolinea le difficoltà iniziali a reperire tutto il documento completo della progettazione PIP per il cambio e le rotazioni del personale.
«Non appena siamo riusciti a ricostruire l’intera faccenda, abbiamo cercato un’interlocuzione con Roma e siamo stati nella sede decentrata del Ministero dello Sviluppo economico a Palermo. Richiesto un altro incontro con il Ministero ci è stato risposto che oramai era stato avviato il procedimento di revoca» – aggiunge Tripoli.
«Abbiamo chiesto non la revoca del procedimento ma una sospensione della revoca perché volevamo dimostrare come, da maggio che ci siamo insediati sino al prossimo dicembre, avremmo potuto compiere dei passi in avanti verso la regolarizzazione. Anche la sospensione» – dice il sindaco - «non ci è stata accordata e per questo abbiamo deciso di ricorrere sia mediante l’ufficio legale comunale con l’avvocato Claudio Trovato che con un supporto esterno mediante l’avvocato PierCarmelo Russo».
« E’ chiaro» – conclude il primo cittadino –«che in questa vicenda andremo fino in fondo, stiamo raccogliendo tutta la documentazione che invieremo alla Procura, presupponiamo che ci siano state delle inefficienze da parte del Comune: è giusto che si faccia luce su questa vicenda e che si accertino le probabili responsabilità, perché ritornare 4 milioni e 3 al ministero creerà gravi problemi alla predisposizione del bilancio».
Ad entrare nel merito tecnico l’assessore Alaimo: «dal Ministero sono state erogate due tranche dell’intero importo: una nel maggio del 2010, di circa 470 mila euro, ed un’altra nel settembre del 2010 di circa 3 milioni e 7, tutti spesi – spiega l’assessore -« il ministero dello Sviluppo Economico a seguito del finanziamento, ha inviato due richieste di chiarimento, per comprendere a che punto erano le pratiche e i lavori (note prot. 11487 del 9 febbraio 2016 e n. prot. 40467 5 maggio 2017). Tali richieste sono rimaste inesitate - sottolinea l’assessore Alaimo.
Ne giugno del 2017, il Comune, ulteriormente sollecitato risponde con delle spiegazioni plausibili legate all’approvazione del nuovo PRG (piano regolatore generale).
Il 17 ottobre 2017 il Ministero allerta il soggetto responsabile, Metropoli Est, affinché si attivi per informare lo stesso ministero. A sua volta Metropoli Est pare avrebbe comunicato al Ministero che, nonostante le richieste di chiarimento inviate al Comune, nulla era pervenuto al consorzio e dunque al ministero. E da lì sembra si sia attivato il procedimento di revoca del finanziamento.
«Il Comune, soggetto attuatore, il 22 febbraio 2019, risponde al Ministero» - riferisce Alaimo - «la risposta non viene ritenuta soddisfacente, pertanto il Ministero si attiva inviando gli atti alla Corte dei Conti, alle procure di competenze e alle autorità giudiziarie. Il 29 maggio 2019 si avvia dunque il procedimento di revoca del PIP Monaco. Era il periodo in cui ci eravamo appena insediati – sottolinea l’assessore - e come detto dal sindaco, ci attiviamo subito con i tavoli tecnici e l’invio di tre memorie difensive».
Nonostante i vari tentativi di interloquire con il Ministero da parte dell’amministrazione comunale, il 31 luglio viene notificato il provvedimento definito di revoca. Il Comune pertanto avvia l’attività difensiva con i due avvocati.
«Noi siamo organi politici e non esprimiamo nessun tipo di giudizio giuridico in capo alle responsabilità di terzi potremmo valutare solo l’operato politico» – concludono il sindaco Tripoli e l’assessore Alaimo - ma dobbiamo far luce, abbiamo incaricato l’organo di legittimità del Comune, il segretario comunale, di valutare un ulteriore invio di atti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti, cosa che riteniamo doverosa nei confronti dei cittadini e della città».
L’amministrazione continuerà ad informare la cittadinanza non appena ci saranno novità sulla vicenda.
La registrazione video della conferenza stampa
MM
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