Dopo Filumena pronti per “Il malato immaginario”
Pubblicato il 24 maggio 2017 • Comunicati
Riceviamo e pubblichiamo:
Il Festival bagherese del teatro dialettale supera a pieni voti anche la sua quarta serata.
E’ stato il turno della compagnia teatrale “Gli amici dell’arte” di Villabate, che hanno portato in scena “Filumena Marturano” di E. De Filippo.
La storia di una ragazza, Filumena, magistralmente interpretata da Antonella Granato, che fin dall’adolescenza è stata costretta dalla miseria ma anche dalla sua stessa famiglia ad entrare in una casa di tolleranza.
Qui conosce Domenico Soriano, interpretato dal regista Totò Troìa, che spende la sua vita tra donne e cavalli. Inizia così un’assidua “frequentazione” tra i due e Domenico decide di fare di Filumena la sua mantenuta.
Filumena sopporta le umiliazioni, i tradimenti, la mancanza totale di considerazione e apprezzamento, un po’ perché col tempo, malgrado ogni cosa, si è innamorata di quest’uomo, ma soprattutto per i suoi tre figli: Michele, Riccardo e Umberto.
Il padre di uno di questi ragazzi è proprio Domenico, ignaro di tutto.
Filumena infatti, con i soldi di Domenico e a sua insaputa, fa crescere i figli, anch’essi ignari delle proprie origini. Ora per Filumena è tempo del riscatto, è tempo che i suoi figli abbiano una famiglia, che a lei è sempre mancata e che ha cercato in ogni modo e con tutte le sue forze. Organizza così una messinscena per farsi sposare. Si finge in fin di vita e, ingannando anche il prete e il medico, esprime il desiderio in punto di morte di unirsi in matrimonio con Domenico.
Questi, nella certezza che ormai è alla fine, accetta. Ma una volta celebrata la funzione Filumena si alza. Domenico è furioso e minaccia di rivolgersi ad un avvocato per far annullare il matrimonio. Filumena, allora, gli confessa l’esistenza dei figli: è per loro che ha architettato l’inganno, per dare loro un nome, quel nome tanto anelato: Soriano. Domenico non si smuove e anzi ride di lei continuando ad umiliarla come ha sempre fatto e, alla fine costretta, Filumena gli rivela che lui stesso è il padre di uno dei suoi figli ma, nonostante le sue continue richieste, non gli dirà mai di chi perché “devono essere uguali tutti e tre”.
Filumena rivela ai suoi stessi figli con un racconto struggente e nello stesso tempo dignitoso di essere la loro madre e, vinta dall’indifferenza di Domenico, decide di lasciarlo libero e annullare il matrimonio. Domenico si ritrova a fare i conti con il suo passato e con il tormento di un padre che non sa chi è il proprio figlio. Alla fine, vinto, acconsente a sposare realmente Filumena e a riconoscere i tre ragazzi diventandone di fatto il padre e riversando su tutti l’affetto che avrebbe in un primo momento voluto provare per uno solo di loro.
Ha capito che è tempo di fermarsi, non è più il tempo di correre, è tempo di mettere da parte il suo egoismo e guardare avanti. Una storia che ha fatto riflettere tanto sull’affetto tra padre e figli, costantemente messo in difficoltà dalle tante astrusità della vita. Per visionarla vi basterà recarvi sulla pagina Facebook dell’associazione, dove troverete il video integrale della commedia. Sono inoltre già partite le ormai collaudate votazioni, sia per gli attori protagonisti e non, che per il regista.
La rassegna continua: il prossimo appuntamento è per venerdì 26 maggio, sempre alle 21.00, presso il Supercinema di Bagheria con “Il malato immaginario” di Moliere, portata in scena dalla Compagnia Teatrale “I lagnusi” di Montemaggiore Belsito.
Dato lo straordinario successo di pubblico si potrebbe verificare nuovamente il tutto esaurito per cui invitiamo chi fosse interessato a munirsi in tempo di biglietto. La vendita è già in corso presso il Bar Mirage di via Giordano n. 42 (zona Certosa) a Bagheria, e presso il botteghino del Supercinema, naturalmente previa disponibilità.
Giuseppe Terzo
Addetto Stampa Associazione Culturale La Scintilla