Bagheria: Un trionfo di cori, di colori e di voglia di ricordare la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia

Pubblicato il 21 marzo 2017 • Comunicati

Quasi 10 mila persone, per lo più studenti, erano presenti alla Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle Vittime di mafia giunta alla ventiduesima edizione, voluta da Libera l’associazione capitanata da Don Ciotti.

Una celebrazione caratterizzata dalla voglia di riscatto di questa città, un tempo caposaldo di mafia, oggi, tra mille difficoltà, con la voglia di risorgere e lasciare non il ricordo del sangue ma quello dei sorrisi e degli sguardi degli studenti accorsi da tutte le scuole cittadine e da quelle dell’hinterland.

Sul palco, dopo il lungo corteo che da largo Vittime della Violenza ha proceduto per via Federico II, corso Butera, corso Umberto I, piazza Garibaldi con arrivo a piazza Vittime della Mafia, c’erano il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque con la sua Giunta, il presidente del Consiglio, Marco Maggiore e diversi consiglieri comunali, la preside e coordinatrice della rete di scuole Bab el Gherib, Vittoria Casa, oltre a diversi dirigenti scolastici, il coordinatore di Libera Palermo Giovanni Pagano, il giornalista Giulio Francese figlio di Mario Francese ucciso dalla mafia per le sue inchieste, e diversi rappresentati dell’associazionismo locale.

“Siamo più di diecimila ha detto il sindaco, siete voi bambini un esempio incredibili da cui dobbiamo imparare – ha sottolineato il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque – La mafia vi teme perché rappresentate la forza e la voglia di cambiamento”. Il primo cittadino ha poi ringraziato le forze dell’ordine presenti, la protezione civile, la Croce Rossa, la polizia municipale e tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione della manifestazione.

foto_marcia“Siamo la Bagheria per bene – ha detto Vittoria Casa, coordinatrice dell’evento bagherese - "Possiamo e dobbiamo diventare una città normale”. La dirigente ha poi ricordato il vile gesto che ieri ha colpito Don Ciotti con le scritte shock apparse su alcuni muri di Locri: “Siamo tutti sbirri – ha detto Casa – e ci stringiamo attorno a Don Ciotti”.

“Questa non è una giornata di festa – ha detto il coordinatore palermitano di Libera, Giovanni Pagano – questa è una giornata di speranza, una giornata in cui si ricordano e si conoscono le quasi mille vittime innocenti. Questo è un atto morale” ha concluso ringraziando Bagheria per il proprio impegno nella riuscita della manifestazione.

Dopo gli interventi sul palco sono stati letti i nomi di tutte le vittime innocenti note, a leggere quei nomi studenti, parroci, preti, figure delle istituzioni, dell’associazionismo, parenti di vittime di mafia, semplici cittadini.

La manifestazione si è conclusa con il collegamento, via ledwall, con Locri per ascoltare il discorso di Don Ciotti.

"C'e' un'Italia che si ribella all'indifferenza, al conformismo, alla corruzione. Un'Italia consapevole che la convivenza civile e pacifica si fonda sulla giustizia sociale, sulla dignità e la libertà di ogni persona" – ha detto Don Ciotti dal palco di Locri, quell’Italia oggi era anche a Bagheria.

Sulla pagina facebook del Comune a breve galleria fotografica e nelle prossime ore un video della manifestazione con le interviste. 

Nel pomeriggio la Giornata in memoria delle vittime di mafia continua con il convegno "“Beni confiscati: l’impegno dei media in memoria delle vittime della mafia”, che si tiene all'Icre alle 16.30. 

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M.Mancini
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