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Bagheria a Cambridge, al 34° “International Symposium on Economic Crime”. Presentati dati che riguardano le attività produttive Bagheresi

Pubblicato il 15 settembre 2016 • Comunicati

E’ stata un’importante occasione per raccontare la storia artistica e culturale di Bagheria ad illustri esponenti di tutto il mondo quella che si è svolta dal 4 al 11 settembre, a Cambridge, il 34° “International Symposium on Economic Crime”.

Si tratta di un appuntamento che richiama giuristi, professori, economisti, avvocati e professionisti provenienti da 90 Paesi del mondo, per un totale di 600 relatori e 1600 partecipanti.

relazione_insignaA rappresentare Bagheria un concittadino: il dottor Stefano Insinga, che ha partecipato quale relatore, durante la sessione plenaria del Symposioum, intitolata “The initiatives that have been taken against mafia penetration of business and in particular financial institutions – an Italian perspective”, presieduta dal professore Antonello Miranda, professore di Diritto Comparato e Preside della Facoltà di Scienze Politiche di Palermo.

Il bagherese Stefano Insinga, ricercatore e collaboratore della cattedra dal 2007, ha analizzato le procedure per ottenere le necessarie autorizzazioni all’avvio di attività produttive nell’ottica del possibile concreto contrasto alla concussione e corruzione e della semplificazione delle procedure mediante individuazione di best praticses.

A collaborare con il ricercatore universitario, l’assessore alle Attività produttive Alessandro Tomasello e Domenico Pipia, responsabile dello Sportello unico telematico del Comune di Bagheria. Nella sua relazione sono state analizzate le procedure previste dallo Sportello Unico Per le Attività produttive e i relativi risultati da Aprile 2014, momento di avvio dello stesso.

Nella presentazione è stata raccontata la storia di Bagheria, delle sue ville e delle sue eccellenze, da Guttuso a Tornatore, passando per Ignazio Buttitta.

Tra i fattori che ostacolano l’avvio di attività produttive, oltre alla burocrazia e al carico fiscale, è stato analizzato anche il pizzo, piaga che da decenni colpisce numerosi imprenditori. Ma in un’ottica di cambiamento, Insinga ha puntato l’attenzione sulle recenti retate, denominate “ The Shopkeepers Revolt” che hanno portato all’arresto di 22 ricercati grazie alla denuncia di 36 imprenditori bagheresi costretti da anni al pagamento e al supporto di istituzioni e associazioni come “Addiopizzo”.

Frutto della collaborazione sarà anche una futura convenzione che si siglerà tra il ricercatore, il professor Miranda e l’amministrazione comunale di Bagheria per collaborare su diversi settori.

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Ufficio stampa
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