In anteprima a Palermo “Il bambino di vetro” co-sceneggiato dal bagherese Paolo Pintacuda: le congratulazioni dell’amministrazione comunale
Pubblicato il 17 marzo 2016 • Comunicati
C’è anche una bella fetta di Bagheria ne “Il bambino di vetro” il film di Federico Cruciani con Paolo Briguglia, presentato alla stampa palermitana e ad un pubblico selezionato lo scorso martedì 15 marzo al cinema Rouge et noir di Palermo.
E non ci riferiamo solo ad alcune immagini della pellicola girate a Bagheria, esattamente nella zona di via Scotto Lanza, in una pista di Go Kart ma soprattutto alla sceneggiatura che, scritta a più mani da Josella Porto e lo stesso Cruciani, è anche del nostro Paolo Pintacuda, sceneggiatore e scrittore, vincitore del premio Solinas e figlio d’arte, del noto fotografo bagherese Mimmo Pintacuda, che ha introdotto all'arte della fotografia e al mestiere di proiezionista il più noto regista, figlio della Città delle Ville, Giuseppe Tornatore.
“A Paolo e a tutta l’equipe del film vanno le mie personali congratulazioni” – dice il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque – “non ho avuto la possibilità di vedere il film ma sono certo che il nostro concittadino ci regalerà un altro successo”.
“Il bambino di vetro” esce nelle sale cinematografiche il 14 aprile prossimo, è un soggetto liberamente tratto da un romanzo “Figlio di vetro” di Giacomo Cacciatore ed è sostenuto dalla Regione Sicilia e Sicilia Film Commission.
Alla prima palermitana erano presenti il regista Cruciani, e tra gli attori Paolo Briguglia, Chiara Muscato e Fabrizio Romano, Claudio Collovà e la rivelazione, il piccolo Vincenzo Ragusa.
“Ho scelto di mettere al centro del film lo sguardo di un bambino di dieci anni conosciuto casualmente qualche anno fa in un vicolo palermitano” – ha detto il regista.
“Il bambino di vetro” è ambientato a Palermo, recitato interamente in dialetto, ha partecipato come unico film italiano alla tredicesima edizione di “Alice nella città”, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma e al festival di Milano “Il Cinema italiano visto da Milano” sezione “Rivelazioni”.
Il film scatta una fotografia della realtà delle famiglie criminali di Palermo attraverso la graduale presa di coscienza di Giovanni, il piccolo protagonista, che abbandonando la fanciullezza, è colpito dalla inevitabile verità che nasconde suo padre. Ma non andiamo oltre nello svelare la trama. Unica notazione gli intensi sguardi dei protagonisti della storia che raccontano più di tante parole.
“E’ stata una bella esperienza, è un film molto poetico - ha detto Briguglia, protagonista della film – “e pur essendo un’opera prima Cruciani è riuscito ad avere un tratto maturo ed incisivo”.
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Paolo Pintacuda[/caption]A chi ha chiesto a Pintacuda quanto l’arte del padre abbia influenzato la sua, lo sceneggiatore ha risposto: “Mio padre è stato una figura fondamentale nella mia vita non solo di scrittore ma anche di uomo. Se oggi guardo e racconto la realtà nella maniera in cui lo faccio è proprio per quella influenza umana prima che artistica, per la straordinaria capacità che aveva mio padre di raccontare e vedere il mondo anche , ma non solo, attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica. Non saprei raccontare la realtà in nessun’altra maniera che non sia quella degli occhi che mi hanno educato e cresciuto”.
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M. Mancini
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