Encomio per i vigili Gagliano e Sammarco per la svolta nell'omicio Corona
Pubblicato il 7 maggio 2020 • Comunicati
Un riconoscimento dell’efficienza del loro operato per essere intervenuti on rapidità e prontezza. E' questa una delle motivazioni indicate nell'encomio che la Giunta comunale di Bagheria guidata da Filippo Maria Tripoli sta predisponendo, su suggerimento del segretario generale Daniela Amato, per gli ispettori della polizia municipale Vincenzo Sammarco e Giovanna Gagliano.
Idue agenti del comando della polizia municipale di Bagheria sono i protagonisti, insieme ai carabinieri, della svolta dell'omicidio di Angela Maria Corona, la donna bagherese di 47 anni trovata senza vita, uccisa su mandato della nipote, turbata, a suo dire, da numeri episodi di vessazioni da parte della zia.
I due ispettori, il 14 aprile, si trovano in un giro di servizio, in perlustrazione, in viale Sant'Isidoro, dove avevano notato un auto in fiamme.
Testimoni della zona avevano riferito che nell'auto poco prima c'era una donna e che temevano che potesse essere ancora in macchina.
Prontamente i due agenti intervenivano mentre sul posto sopraggiungeva anche una pattuglia di Carabinieri ed un'altra della Polizia di Stato oltre ai vigili del fuoco per spegnere l'incendio.
Accertata la proprietà dell'auto gli agenti si recavano presso la residenza dell'intestataria che non era presente presso l'abitazione, perché ricoverata per ustioni, presso un ospedale di Palermo, come si apprese in seguito dal nonno che riferiva anche di non avere notizie della figlia da quando aveva litigato con la nipote il giorno prima.
La donna, chiamata al cellulare, non rispondeva; dunque i due ispettori del Comune di Bagheria hanno pensato che fosse accaduto qualcosa ad Angela Maria Corona non rientrata a casa. A questo punto i vigili hanno coinvolto nuovamente i carabinieri per continuare le indagini.
Intanto gli ispettori Sammarco e Gagliano si attivarono per verificare che la proprietaria dell'auto bruciata, Maria Francesca Castronovo, fosse davvero ricoverata in ospedale ove i due vigili si recarono per cercare la donna, trovandola.
Qui i due ispettori ricevevano una sofferta e spontanea confessione da parte della Castronovo che rea confessa, come mandante dell'omicidio della zia e del successivo occultamento del cadavere per il quale indicava il luogo. Prontamente venivano informati i carabinieri che raggiungevano gli agenti di PM in ospedale per raccogliere la confessione della donna.
«In questa occasione – sottolinea il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli - «la prontezza dell’azione, unita all’ottima qualità operativa dell’intervento, hanno consentito che la vicenda si concludesse con il trionfo della verità in poco tempo. L’episodio sottolinea, una volta di più, la grande professionalità del Corpo di Polizia Municipale della Città di Bagheria e la capacità di sacrificio dei suoi componenti, spesso sottoposti a turni duri perché sotto-numero per una città così grande come Bagheria, Nonostante l’esiguo numero di risorse a disposizione, ogni giorno il Comando fa un lavoro importante per la città. Il mio plauso ed il giusto encomio agli ispettori Gagliano e Sammarco.»
Marina Mancini
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