Divieto di balneazione in alcune zone della frazione di Aspra: il sindaco Cinque: “Così si danneggia l’immagine della frazione”
Pubblicato il 13 luglio 2017 • Comunicati
I sindaco di diversi comuni siciliani sono stati nuovamente costretti a firmare, secondo quanto prevede il D.D.G.n.273 del 17/02/2017dell’Assessorato regionale della Salute – Dipartimento Attività Sanitarie ed Osservatorio Epidemiologico, l’ennesima ordinanza di divieto di balneazione per alcuni tratti delle coste siciliane.
Nel caso del Comune di Bagheria il sindaco Patrizio Cinque, così come i sui predecessori, ha firmato, l’ordinanza n. 59 del 10 luglio 2017, con la quale vieta due tratti di costa. Nello specifico si tratta della zona del fiume Eleuterio (100 metri ad Est per 100 ML) dove è noto confluiscano gli scarichi provenienti anche da altri comuni e la seconda zona nel piazzale Prime Rocche (200 m. ad Ovest) e spiaggia Sarello (300 m. ad Est) .
“Ogni anno, a malincuore, ci troviamo a dover firmare questa ordinanza, così come fatto dai miei predecessori – dice il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque - è un provvedimento che rischia di danneggiare la nostra economia turistica balenare con un danno all’immagine della nostra deliziosa frazione marinara. Tali atti dovuti e cautelativi, per parametri di inquinamenti biologici che andrebbero approfonditi, minano ‘l’economia turistica. Attenderemo analisi suppletive per poter comunicare che quelle zone sono a norma”.
“L'inquinamento marino è un problema anche politico che va risolto alla radice, con l'individuazione delle cause e la rimozione delle stesse al fine di rilanciare il turismo estivo” – continua il sindaco – “anche gli stessi prelievi devono essere fatti in diversi momenti attenzionando se si sono verificate condizioni di mal tempo, il mare era mosso, qualcosa non ha funzionato, c'è stato qualche scarico anomalo in più. Ovviamente nel dubbio va sempre tutelata la salute pubblica”. Il depuratore è sotto controllo e ben mantenuto al momento”.
Il sindaco con la stessa ordinanza, ha disposto la collocazione di appositi cartelli metallici di divieto di balneazione nelle zone interessate”.